Novembre 1917 – Novembre 1918
All’indomani dei fatti di Caporetto, la guerra non fu più lontana. La Dodicesima Battaglia dell’Isonzo costrinse il nostro Esercito a ritirarsi su una nuova linea difensiva, più corta ma più esposta, che dalle vette del Massiccio del Grappa si congiungeva al corso del Piave all’altezza di Pederobba, seguendolo fino alla foce.
Da quel novembre del 1917, il fronte lambì la provincia di Treviso. Il rombo dei cannoni, i lampi della battaglia, il respiro sospeso di un popolo intero entrarono con forza nell’orizzonte del nostro territorio. La storia, le vite, i progetti rimasero sospesi, come un lunghissimo fiato trattenuto, per quell’anno in cui l’esercito austro-tedesco sembrò sul punto di travolgere l’ultima, la più tenace, la più strenua, la più disperata e, infine, la più eroica difesa del nostro Esercito.
Fu il tempo in cui uomini consapevoli — uomini che sapevano che la vita era solo un soffio — decisero di donare quel soffio alla Patria. Come candele nel vento, si consumarono per dare luce agli altri. Fragili eppure incrollabili, la loro fiamma si levò contro la tempesta, illuminando l’orizzonte e rendendo eterno il sacrificio.
La mappa che segue non è solo geografia: è memoria viva. Ogni punto segnato è un nome inciso nel destino, un luogo dove il tempo si fermò e il coraggio parlò più forte della paura. Un arco di fuoco e speranza, teso tra monti e pianure, che lambì il cuore del nostro territorio e decise il respiro della Patria.
Le località lungo la linea del fronte (Novembre 1917 – Novembre 1918) e, in rosso, la linea di massima penetrazione delle truppe austriache durante la Battaglia del Solstizio
(1) Cima Grappa km 38 — (2) Pederobba km 30 — (3) Il Montello Km 22 — (4) Giavera del Montello km 16 — (5) Nervesa [della Battaglia] km 20 — (6) Salettuol km 19 — (7) Candelù Km 20 — (8) Losson Km 25 — (9) Caposile Km 31

