

LA SQUADRIGLIA DEGLI ASSI

Nel maggio del 1917, sul campo di volo di Santa Caterina, nacque la 91ª Squadriglia Caccia: un reparto che riunì i migliori aviatori del X Gruppo e che, fin dal suo sorgere, portò con sé il destino della gloria. In breve tempo, la Squadriglia si impose come simbolo di eccellenza e ardimento, scrivendo pagine memorabili nelle infinite azioni di guerra che solcarono i cieli d’Italia.
L’11 marzo 1918, la sua fiamma si accese a San Bernardino, a Quinto di Treviso, dove rimase fino all’estate del 1919. In quei lunghi mesi di battaglie, i suoi piloti compirono oltre tremila voli di guerra, abbatterono 117 velivoli nemici e furono insigniti di 69 medaglie al Valore. Dodici di loro furono proclamati Assi, entrando per sempre nella leggenda.
Tra quei nomi risplendono figure immortali: Francesco Baracca, il cavaliere alato, e con lui Pier Ruggero Piccio, Fulco Ruffo di Calabria, Ferruccio Ranza, Luigi Olivari, Goffredo Gorini, Giovanni Sabelli, Giorgio Pessi, Gastone Novelli, Mario De Bernardi. Tutti loro — e molti altri — furono candele ardenti nel vento della guerra, consumandosi per illuminare il cielo della Patria.
La 91ª Squadriglia non fu soltanto un reparto: fu un mito. E anche dopo la fine del conflitto, i suoi uomini continuarono a donare il loro soffio di vita allo sviluppo e all’evoluzione dell’Aeronautica Militare Italiana, affinché il sacrificio diventasse seme di futuro.