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La Guerra all'orizzonte

    
1915 - 1918
QUINTO DI TREVISO


Dalla pietra dei monumenti agli archivi dimenticati,
abbiamo cercato volti, restituito identità, ricostruito vite.
Avremmo voluto scrivere di tutti…
ma di molti, poco sappiamo.




Abbiamo scelto questo quadro perché non è solo un’immagine: è una memoria anticipata, una ferita che ancora non sanguina, ma già pulsa.
È il simbolo di ciò che fu perduto, di una serenità che il conflitto ha strappato via.
Guardare quei bambini significa ricordare ciò che la guerra ha interrotto. Significa restituire voce a chi l’ha perduta.
Questo quadro è il nostro orizzonte: quello che precede la tempesta, quello che ci invita a non dimenticare.

Nel dipinto di Beppe Ciardi c’è un tempo sospeso.
Un’epoca che respira ancora la pace, l’infanzia, la luce limpida di un Veneto che non conosce la guerra.
Quei bambini giocano spensierati nel fiume come se il mondo fosse eterno, come se nulla potesse spezzare la loro gioia.
Ma noi sappiamo. Sappiamo che nel 1915, molti di loro saranno chiamati al fronte.
Quei volti sereni, quelle mani che ora intrecciano giochi e sogni, impugneranno un fucile.
La guerra arriverà all’orizzonte, varcando il confine dell’infanzia.


RICERCHE STORICHE A CURA DI PAOLA VENDRAMIN E SILVANO ZAGO


IN RETE DAL 2005





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