Aliperta - La Guerra all'orizzonte

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Gaetano Aliperta nacque il primo maggio 1896 a Somma Vesuviana.
Si iscrisse sin da ragazzo all’associazione patriottica “Trento e Trieste”.
Mentre la guerra già infuriava in Francia, e l’Italia si preparava al conflitto, il giovane Gaetano decise di interrompere gli studi e di arruolarsi in Fanteria.
Assegnato al 51° reggimento di stanza a Perugia e, quasi per caso, mentre frequentava la biblioteca, si trovò a leggere un libro di aerologia che lo appassionò al punto di passare in aviazione.
Ottenuto il primo brevetto nel 1915, fu proposto per la ricognizione, una specialità per cui erano richiesti perizia e nervi saldi. Fu abilitato alla guida dei Bleriot e del Voisin. Volando con questi aerei, nel 1916, ricevette una prima medaglia d'argento per le numerose e positive  missioni di ricognizione. Nel 1917 si trasferì all'82a squadriglia da caccia dove ottenne il suo primo successo in azione ricevendo una seconda decorazione.
Il primo ottobre del 1917, durante un combattimento in cui l’aviatore sommese fu accerchiato da aerei nemici, ma davanti ai quali aveva rifiutato di fuggire, allo scopo di dare un’iniezione di morale e una prova di coraggio alle truppe italiane che stavano assistendo allo scontro via terra, subì gravissime ferite che lo portarono vicino alla morte ma, quasi per miracolo, Aliperta riuscì a sopravvivere.
Il suo coraggio temerario lo fece notare dal maggiore Francesco Baracca comandante della 91a Squadriglia, che personalmente gli chiese di trasferirsi, dall'82a, tra i suoi piloti.
Tra le sue "Memorie" è riportato anche un prezioso biglietto d’auguri che il pilota ricevette in ospedale, firmato da alcuni piloti, della 91a Squadriglia.
Dopo una lunga convalescenza, il 12 marzo del 1918 raggiunse il campo di volo di Quinto unendosi alla 91a Squadriglia.
Durante i mesi successivi continuò a distinguersi per coraggio e capacità aviatorie contribuendo, in collaborazione con gli altri piloti, a raggiungere la supremazia aera italiana fondamentale per l'esito delle successive battaglie sul fronte del Piave.
Uomo di straordinario carattere, fu un pluridecorato di guerra. Morì il 16 maggio 1986, ultimo superstite della gloriosa Squadriglia Baracca.


ONORIFICENZE
Italia
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia.
Medaglia d'Argento: "Sergente del Corpo Aeronautico Militare, Squadriglia aeroplani. Pilota d'aeroplano, compiva in alta montagna numerose ricognizioni e bombardamenti sulle opere militari del nemico, nonostante il preciso ed efficace tiro delle batterie antiaeree dell'avversario. Con calma esemplare e giovanile ardimento, sosteneva un impari combattimento aereo con un velivolo da caccia nemico, riuscendo a respingerlo ed a compiere la ricognizione, sebbene il proprio apparecchio fosse rimasto colpito. Cielo del Medio Isonzo, 29 novembre 1916".
Medaglia d'Argento: "Sergente di fanteria Gruppo Aeroplani, Squadriglia. Pilota abile e ardito, eseguiva numerosi voli, sostenendo con successo brillanti combattimenti con potenti velivoli nemici. Il 28 luglio 1917, visto che un apparecchio avversario tentava di attaccare un Caproni, lo affrontava coraggiosamente, e inseguendolo fino a bassa quota, nonostante l'intenso tiro delle artiglierie e delle mitragliatrici, lo abbatteva. Il 14 agosto successivo, scortando una squadriglia da bombardamento, raggiungeva Assling, dando bella prova di tenacia e di perizia. Cielo di Aidussina e di Assling, 25 luglio - 14 agosto 1917".
Medaglia di Bronzo: "Sergente Maggiore 82a Squadriglia aeroplani. Ardito e già provato pilota da caccia, benché solo, attaccò risolutamente due apparecchi nemici, restando, dopo accanito combattimento, gravemente ferito. Cielo di monte Korada, 1° ottobre 1917".
Medaglia di Bronzo: "Sergente Squadriglia aeroplani (91). Pilota da caccia aggressivo ed audace diede prova di alte virtù militari in numerosi combattimenti aerei. Il 15 giugno 1918 in unione ad altri piloti, con strenua lotta concorse all'abbattimento in fiamme di un apparecchio nemico veloce e ben armato, ed a fugare un altro. nelle nostre azioni offensivo giugno - ottobre - novembre 1918, diede con singolare fermezza la sua attività ai mitragliamenti ed al lancio di spezzoni sulle truppe avversarie, non interrompendo l'azione anche dopo aver avuto l'apparecchio danneggiato dal tiro antiaereo. Cielo di Saletto, del Piave e del Tagliamento, giugno - ottobre - novembre 1918".

RIPRODUZIONE DEL NIEUPORT Ni 11 DEL SERGENTE ALIPERTA NELL' 82a SQUADRIGLIA  - 1917 (a sinistra)
E DELLO SPAD VII DELLA 91a SQUADRIGLIA
CON LE INSEGNE DEL SERGENTE MAGGIORE ALIPERTA 1918

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