Gorini - La Guerra all'orizzonte

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Goffredo Gorini da Roma.
Arruolato in artiglieria ottenne il brevetto di pilota e fu assegnato, il 24 settembre 1915, alla 3a Squadriglia per l'Artiglieria pilotando i primi Macchi Parasol. Nell'aprile del 1916 passò alla 70a dove abbatté due Brandenburg C.1.:
il primo l'11 febbraio 1917 in collaborazione con Baracca, Ruffo e Poli;
il secondo, il 26 aprile dello stesso anno, in collaborazione con Baracca.
Il primo maggio Gorini fu scelto da Baracca per formare la 91a Squadriglia.
Il 7 maggio 1917, assieme a Ferruccio Ranza e Luigi Olivari, fu aggregato temporaneamente alla 77a Squadriglia presso Aiello del Friuli in occasione della Decima Battaglia dell'Isonzo.
Rientrato alla 91a vi rimase fin dopo gli eventi di Caporetto e il successivo trasferimento della squadriglia nell'aeroporto di Padova. Prima della fine del 1917 passò ad altro reparto fino alla fine del conflitto.
Nel dopoguerra fu trasferito al secondo Centro Sperimentale di Vigna di Valle. Si appassionò, inoltre, di motonautica ottenendo numerosi successi soprattutto nella categoria "idroscivolanti".
Allo scoppio del secondo conflitto mondiale fu comandante del 37° Stormo.
Lasciò l’Aeronautica con il grado di Colonnello nel maggio del 1942.



ONORIFICENZE
Italia
Croce di Guerra al Valor Militare: "Caporale gruppo squadriglie aviazione per artiglieria. Quale pilota, in molti voli di ricognizione, eseguiti in cattive condizioni atmosferiche e sotto il fuoco di artiglieria nemica, dimostrava calma e sereno coraggio, dando modo all'osservatore di rilevare batterie nemiche. Carso, luglio-novembre 1915".
Medaglia di Bronzo: "Sergente corpo aeronautico aviatori. Pilota d'aeroplano addetto ad una squadriglia da caccia, con sereno sprezzo d'ogni pericolo e dando prova di grande perizia aviatoria e sangue freddo, affrontava con altri apparecchi della stessa squadriglia un potente e ben armato velivolo nemico, concorrendo molto efficacemente, col fuoco della propria mitragliatrice, a determinare la caduta dell'avversario. Cielo di Udine, 11 febbraio 1917".



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