Magistrini - La Guerra all'orizzonte

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Cesare Magistrini nacque a Maggiora (Novara) il 26 gennaio 1895.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale iniziò, nel dicembre del 1915 gli addestramenti al volo ottenendo il brevetto di base nel marzo 1916. Con il grado di caporale fu assegnato alla 2a Squadriglia, passando poi alla 78a il 28 agosto 1916.
Il primo marzo del 1917 fu promosso al grado di sergente. Durante una missione sul Podgora pur rimanendo gravemente ferito continuò a combattere. Per questa azione gli fu concessa la sua prima Medaglia d'Argento al Valor Militare. Le ferite non lo tennero lontano a lungo dall'azione tanto che già il 17 di giugno ottenne la sua prima vittoria costringendo un Albatros nemico ad atterrare in territorio italiano. Prima di trasferirsi alla 91a Squadriglia abbatté altri due aerei ma queste vittorie non furono confermate.
Il primo di novembre giunse alla 91a Squadriglia di Baracca.
Il 23 novembre, Magistrini condivise un abbattimento con Bartolomeo Costantini. Il 29 novembre, con Novelli ed Olivero ingaggiò un duello aereo danneggiando un velivolo nemico che atterrò nei pressi di Roncadelle vicino a San Polo di Piave. Il giorno dopo, in collaborazione con Ferruccio Ranza e Gastone Novelli, abbatté una biposto tedesco. Il 7 dicembre 1917, Magistrini e Ranza condivisero l'abbattimento di un Brandenburg C.1 austro ungarico. Per questa quarta vittoria ottenuta dopo 20 combattimenti aerei gli fu conferita la seconda Medaglia d'Argento al Valor Militare.
Il 18 febbraio 1918 fu ferito ad un ginocchio e fu costretto all'inattività per un breve periodo. Ritorno in forza alla 91a Squadriglia che, nel frattempo, si era trasferita a Quinto. Tra l'11 di maggio e il 23 di agosto abbatté 4 velivoli nemici ma solo due di questi abbattimenti gli furono riconosciuti.
Terminò il conflitto con sei abbattimenti e la qualifica di Asso. Alle due Medaglie d'Argento se ne aggiunse un'altra di Bronzo al Valor Militare.
Dopo la guerra sfruttò le sue doti aviatorie lavorando come pilota per la Transadriatica, la SAM e l'Ala Littoria. Allo scoppio del secondo conflitto mondiale, Magistrini riprese servizio nei Servizi Aerei Speciali, adibiti al trasporto di materiale bellico. Dopo la guerra, riprese nuovamente il lavoro come pilota di aerei civili, prima per il Re dello Yemen, poi per l'Egyptian Airlines.
Morì a Maggiora il 26 ottobre 1958.



ONORIFICENZE
Italia
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia.
Medaglia d'Argento: "Sergente del Battaglione squadriglie Aviatori. Abile e coraggioso pilota d'aeroplano, in numerosi voli di caccia e di crociera, eseguiti spesso in avverse condizioni atmosferiche e su aspre zone alpine, dava costante prova di belle virtù militari. Mentre attaccava un apparecchio nemico, benché assalito da altri due e ferito al fianco destro, continuava a combattere strenuamente, finché era costretto ad atterrare per l'abbondante perdita di sangue. Cielo di Podgora, 1° maggio 1917. Assaliva arditamente un apparecchio avversario potentemente armato, obbligandolo ad atterrare dopo lunga e vivace lotta. Cielo della Val d'Assa, 17 giugno 1917".
Medaglia d'Argento: "Sergente 91a Squadriglia Aeroplani. Pilota da caccia coscienzioso ed audace, dava continue prove di tenacia e di sprezzo del pericolo. Sosteneva brillantemente venti combattimenti con apparecchi nemici bene armati, concorrendo efficacemente ad abbatterne quattro. Assalito, durante una scorta, da numerosi velivoli avversari, rimaneva ferito. Cielo del Monte Nero, di Cornuda, di Moriago e di Nove di Bassano, 7 dicembre 1917".
Medaglia di Bronzo: "Sergente Squadriglia Aeroplani Baracca (91). Pilota da caccia di provato valore, nei numerosi voli compiuti dimostrò abilità ed audacia. di scorta a nuclei da bombardamento e ad apparecchio da ricognizione, si distinse nel disimpegnare i velivoli da lui scortati dagli attacchi nemici. In unione ad altri piloti attaccò ed abbatté in fiamme due apparecchi avversari. Nelle nostre azioni offensive del giugno, ottobre, novembre 1918 dimostrò singolare valore, abbassandosi a pochi metri per mitragliare e lanciare spezzoni sul nemico, continuando nell'azione anche dopo aver avuto l'apparecchio colpito dal tiro avversario. Cielo del Piave e del Tagliamento, giugno - novembre 1918".


RIPRODUZIONE DELLO SPAD VII DELLA 91a SQUADRIGLIA
1917 - 1918

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