

Guido Tacchini nacque a Genova il 3 settembre 1886.
Dopo gli studi all’Accademia Militare di Modena, nel 1906 fu nominato sottotenente e assegnato all’85° Reggimento di Fanteria della Brigata Verona. La sua carriera proseguì con la promozione a tenente e il trasferimento al 6° Reggimento Fanteria della Brigata Aosta, con cui prese parte alla guerra Italo - Turca del 1912.
Distintosi nella battaglia di Zanzur, ottenne la Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
Rientrato in patria, Tacchini fu destinato al Battaglione Aviatori e il 25 ottobre 1913 conseguì, alla Malpensa, il brevetto di pilota militare.
Due anni più tardi, nel luglio 1915, con il grado di capitano assunse il comando dell’8ª Squadriglia Nieuport, primo reparto da caccia dell’aviazione italiana.
Il 7 aprile 1916, nei cieli di Udine, insieme a Domenico Bolognesi e Luigi Olivari, abbatté un Brandenburg C.1.
I due aviatori austro-ungarici della Flik 2, il tenente Bogut Burian e il sottotenente Johann Osterreicher, incendiarono il velivolo per impedirne la cattura, ma furono comunque fatti prigionieri. Durante gli interrogatori fornirono preziose informazioni al Comando Militare Italiano. Per questa azione Tacchini ricevette una seconda Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
Il 1° maggio 1917, alla nascita della 91ª Squadriglia, Tacchini ne fu nominato comandante.
Sotto i suoi ordini, provenienti dalla 70ª Squadriglia, vi erano uomini destinati a diventare leggende dell’aviazione italiana:
il capitano Francesco Baracca, il tenente Fulco Ruffo di Calabria, il tenente Ferruccio Ranza, il sottotenente Luigi Olivari e il sergente Goffredo Gorini.
La squadriglia fu schierata sul campo di Santa Caterina di Pasian di Prato, presso Udine.
Pochi mesi dopo, il 6 giugno, Tacchini lasciò il comando a Baracca per assumere la direzione del Campo Scuola della Malpensa.
La fine della guerra lo trovò al comando del 1º Gruppo Scuole con il grado di maggiore. La sua carriera proseguì negli anni successivi con incarichi di crescente responsabilità, anche dopo l’ingresso nella Regia Aeronautica.
Collocato in ausiliaria nel 1934, tornò a vestire l’uniforme durante la Seconda Guerra Mondiale, raggiungendo nel 1942 il grado di Generale di Squadra Aerea.
All’armistizio era comandante del Presidio Aeronautico di Torino, dove collaborò con la Resistenza.
Si spense nella sua città natale, Genova, il 5 luglio 1950.

ONORIFICENZE
Italia
Medaglia di Bronzo: "Tenente 6° Reggimento Fanteria. Funzionando da aiutante maggiore in seconda, coadiuvò il proprio comandante di battaglione con intelligenza, calma e coraggio, tanto nell'eseguire i vari mandati ricevuti, quanto nello slanciarsi all'assalto col battaglione stesso. Zanzur, 8 giugno 1912".
Medaglia di Bronzo: "Capitano Battaglione Squadriglie aviatori. Nell'occasione di un'incursione aerea nemica, pilotando un aeroplano da caccia, arditamente affrontavano un velivolo nemico, e, dando prova di grande perizia aviatoria, efficacemente concorrevano con altri aeroplani, all'abbattimento di quello nemico, i cui aviatori furono catturati. Cielo di Cortello (Udine), 7 aprile 1916".

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