Montello - La Guerra all'orizzonte

QUINTO DI TREVISO  - 1915 / 1918
Vai ai contenuti
LA  BATTAGLIA  DEL  SOLSTIZIO  -  Il  Montello
La notte del 15 giugno ebbe inizio l'offensiva austriaca. Sugli altipiani il fuoco dei nostri cannoni spense sul nascere l'offensiva su quella parte del fronte.
Invece, lungo il fronte del Piave, la battaglia fu particolarmente aspra e non terminò prima del 23 giugno.

LA LINEA DI MASSIMA PENETRAZIONE AUSTRIACA SUL MONTELLO
Nella zona del Montello, diversamente dalle altre zone del fronte, il nostro Comando Militare, non aveva previsto attacchi significativi anche in ragione del fatto che oltre al Piave gli austro ungarici avrebbero trovato sulla loro strada anche il Montello che costituiva un ulteriore ostacolo da superare prima di sfociare nella piana di Treviso.
Questa convinzione è confermata anche dalla lettura di alcuni passi del diario di Oreste Battistella scritto proprio in quei giorni:
"la sera del 14 giugno il fronte era tranquillissimo; il nemico non dava segni di vita. Non si prevedeva una imminente offensiva. Il fuoco di contropreparazione eseguito sul Grappa dalla nostra artiglieria dalle ore 24 alle 3 del 15 giugno, ebbe una efficacia decisiva, ma mancò del tutto sul Montello. Mai come in quella notte su questo settore vi fu calma assoluta. Alcuni reggimenti di fanteria si davano il cambio, pare che il nemico lo sapesse e non ebbero il più piccolo fastidio. In tale situazione apparentemente normale alle ore 3 si scatenò l'inferno; la fanteria fu sorpresa, i comandi disorientati, mancavano ordini, all'alba tutte le comunicazioni erano interrotte. Nessuno sapeva che fosse già avvenuta l'infiltrazione nemica."

FUOCO DI ARTIGLIERIA SUL MONTELLO
L'attacco alle nostre linee, sferrato il 15 giugno, fu particolarmente intenso sulla linea Giavera - Nervesa. Il 163° ed il 164° Reggimento della Brigata Lucca resistettero con ogni energia, ma furono in parte sopraffatti dagli austro ungarici, subendo gravissime perdite, ma il giorno dopo, 16 giugno, giunsero i rinforzi costituiti da una divisione che schierò, lungo l'argine della ferrovia, la Brigata Aosta con i fanti del 5° e 6° Reggimento.
La battaglia, furiosa e cruenta, durò diversi giorni permettendo all'altra divisione, inizialmente sorpresa dall'attacco nemico, di rinsaldarsi e creare una forte resistenza nel paese di Nervesa.


16 GIUGNO 1918.
I FANTI DEL 6° REGGIMENTO DELLA BRIGATA AOSTA ATTENDONO L'ORDINE D'ATTACCO
CONTRO LE SOPRAGGIUNGENTI TRUPPE AUSTRO UNGARICHE.
Anche a nord del Montello gli austro ungarici furono arrestati dalle nostre truppe. Intanto, nel caposaldo di Nervesa la lotta continuava furiosa, per la necessità degli austriaci di sfondare e ricongiungersi con le restanti truppe che attaccavano nel basso Piave, verso le Grave di Papadopoli.
La notte del 19 giugno entrarono in linea altre riserve italiane dirigendosi subito a Nervesa per dar man forte agli strenui difensori. L'arrivo dei rinforzi cambiò a nostro favore l'andamento della battaglia anche perché gli austro ungarici non ricevettero, a loro volta, rinforzi in quanto le loro truppe erano già pesantemente impegnate dai primi contrattacchi del nostro esercito lungo tutto il fronte del Piave fino al mare.
Il Comando austro ungarico fu costretto a diramare l'ordine di ritirata sulla sinistra Piave. Già a mezzogiorno del 21 giugno la cresta del Montello fu riconquistata.
ROVINE DI NERVESA DOPO LA BATTAGLIA
Due giorni dopo ogni residua presenza del nemico nel paese di Nervesa era stata eliminata riconsegnando il paese devastato dalla battaglia ai nostri fanti. Il 23 di giugno la battaglia del Montello poteva dirsi conclusa.
Tra i valorosi fanti, difensori di Nervesa, c'era anche il nostro Carlo Durigon che morì in combattimento il 16 giugno.

Torna ai contenuti