Selva - La Guerra all'orizzonte

QUINTO DI TREVISO  - 1915 / 1918
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ATTILIO  SELVA

Attilio Selva, uno dei più celebri scultori del Novecento, nacque a Trieste, occupata dall'Impero austro-ungarico, il 3 febbraio 1888. Studiò presso la Scuola Industriale di Trieste per trasferirsi prima a Milano e poi, dal 1905 al 1907, a Torino.  Nel 1907 vinse a Trieste il "Premio di Roma", per cui si trasferì nella Capitale.
Con la guerra alle porte, legalmente di nazionalità austriaca ma irredentista convinto si trovò in situazione critica per non aver fatto il servizio di leva a Trieste nell'esercito austriaco. Invece, al compimento dei 21 anni, scelse di partire volontario con l'esercito italiano e combatté valorosamente sul Carso consapevole del grave pericolo in caso di cattura.
Dopo la guerra tornò a Roma nel suo studio presso Villa Strohl-Fern dove rimase fino alla fine degli anni Venti. Studiò con passione la scultura antica romana, quella rinascimentale e la statuaria egiziana.
Tra le sue sculture le più significative sonoː "Ritmi", "Velia" del 1914 e "Enigma" del 1919. Quest'ultima opera fu esposta alla Biennale Romana del 1921 ed è oggi conservata a Roma nella Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea.
Fu precursore, nel primo dopoguerra, di un esperimento artistico chiamato "Ritorno all'Ordine" che proponeva una "Italianità Michelangiolesca".  Nel 1919 Attilio Selva si recò in Egitto dove eseguì ritratti ed altre opere per Re Fu'ad I°.
Nel 1924 vinse il concorso nazionale per cinque nuove fontane, da collocarsi in piazze romane. La più nota è la "Fontana delle Cariatidi" inaugurata nel 1928.
Numerose sono le sue opere a Roma: il monumento a Guido Baccelli del 1921; la monumentale statua di San Carlo Borromeo del 1937 e, per lo Stadio dei Marmi al Foro Italico, realizzò le statue del "Lanciatore di giavellotto", del "Pugilatore", del "Discobolo" e del "Fromboliere".
Collaborò al monumento al Bersagliere a Porta Pia e, dopo l'ultima guerra, eseguì la statua in bronzo di Sant'Eugenio, per l'altare maggiore della Basilica di Sant'Eugenio.
Attilio Selva, tra il 1923 e il 1934, realizzò il monumento ai Caduti del comune di Quinto di Treviso (1923-1925), la "Pietà" per la Cattedrale di Tripoli (1928), la statua monumentale di Guglielmo Oberdan a Trieste (1931), il monumento a Nazario Sauro a Capodistria, (1934) distrutto poi durante la Seconda guerra mondiale, e la monumentale statua della "Giustizia" nel cortile del Palazzo di Giustizia di Milano.
Il 29 marzo 1932 fu nominato Accademico d'Italia, per la classe Arte.
Il "Monumento ai Caduti" a Trieste, del 1935, fu realizzato in collaborazione con l'architetto Enrico Del Debbio e dedicato ai volontari triestini caduti nella Prima Guerra mondiale. Fu eretto sul Colle di San Giusto, nel Parco della Rimembranza e inaugurato nel 1935.
Nel 1952 il Cancelliere tedesco Konrad Adenauer commissionò allo scultore Attilio Selva il gruppo bronzeo "Morte di San Benedetto" per la ricostruita Abbazia di Montecassino.
 
Nel corso degli anni Cinquanta, Selva, ottenne anche incarichi prestigiosi all'estero, tra i quali le cinque statue in bronzo di generali per il monumento a Simon Bolivar a Caracas e i cinque bassorilievi della Madonna della Pace per la Cattedrale di Chicago.
Tra il 1967 e 1968 fu presidente dell'Accademia di San Luca.
La sua ultima opera è il prezioso paliotto d'argento per l'altare maggiore sulla tomba di San Benedetto nell'Abbazia di Montecassino.
Morì a Roma il 20 ottobre 1970.


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