Zanatta Angelo - La Guerra all'orizzonte

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Milite C.R.I. Zanatta Angelo
41 anni.
Nato a Quinto di Treviso il 11 luglio 1876

Figlio di Francesco


Volontario della Croce Rossa Italiana e militarizato il 23 maggio 1915 nelle unità mobilitate di sanità.


Morto a Reggio Calabria il 26 settembre 1917 a seguito di infortunio.


NOTE:
Il sistema medico sanitario militare italiano, che durante il conflitto si fece carico del trasporto, la cura e il ricovero di oltre due milioni e mezzo di feriti ed ammalati, era gestito dal Corpo della Sanità Militare e dall’apparato della Croce Rossa Italiana (personale medico e crocerossine volontarie) coadiuvato dal personale infermieristico, sempre volontario, che faceva parte di vari comitati assistenziali.
Con l’entrata in guerra, la Croce Rossa Italiana militarizzò immediatamente il suo personale costituito da circa diecimila infermieri, più di mille dottori e duecento apparati logistici propri tra Ospedali Territoriali, attendamenti, autoambulanze e treni ospedali.
Normalmente l’unità operativa di base al fronte era la Sezione di Sanità assegnata a ciascun reggimento di fanteria; la Sezione, a sua volta, si divideva in Reparti di Sanità aggregati ad ogni comando di battaglione.
Il Reparto di Sanità era composto dal comandante, da altri uno o due aspiranti ufficiali medici subalterni, da un cappellano militare e da circa una trentina di militari infermieri, portaferiti e barellieri tutti volontari della Croce Rossa accorpati nella Sanità militare. Infermieri, portaferiti e barellieri erano divisi in squadre da dieci elementi che venivano ulteriormente ripartite tra le varie compagnie. Compagnie di alpini, mitraglieri e bersaglieri ciclisti avevano invece Sezioni sanitarie autonome, per meglio adeguarsi alla mobilità del reparto o poter operare in territori impervi. Furono creati anche Reparti di Sanità Someggiati, dotati di muli o cavalli per lo sgombero dei feriti dalle prime linee.
Questa frammentazione votata alla massima dinamicità e rapidità di risposta alle emergenze di guerra rende alquanto problematico, se non impossibile, tracciare i movimenti di un milite nello scenario del conflitto particolarmente ampio dal momento che non ci si riferisce solamente al fronte ma anche a tutte quelle strutture sanitarie sparse nelle retrovie e in tutta la penisola. Esiste la possibilità di ricostruire gli spostamenti di un militare conoscendo il reparto di appartenenza. Ospedali di guerra, ospedali e ospedaletti da campo, ambulanze chirurgiche e sezioni di sanità hanno provveduto alla redazione dei propri registri e conosciamo i luoghi dove hanno operato. Purtroppo, però, per il nostro Angelo Zanatta non siamo riusciti a recuperare questa informazione e le uniche notizie sono state desunte dalle poche righe dell'Albo d'Oro dei Caduti della Prima guerra mondiale.


« ET NOMEN VNA CVM SANGVINE PRO PATRIA DEDIMVS »  
( e con il sangue anche il nome dedicammo alla Patria )
PRESENTE A PAGINA 793 DELL'ALBO D'ORO DEI CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE - VOLUME XXVI - VENETO

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